DECIFRARE L’INCI

INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients)

L’INCI è la nomenclatura utilizzata a livello internazionale per identificare gli ingredienti presenti in un prodotto cosmetico. E’ obbligatorio per le aziende produttrici utilizzare le denominazioni degli ingredienti riportate nell’INCI.

E’ importante saper leggere l’elenco degli ingredienti che si trova nelle etichette dei prodotti cosmetici (e non solo, penso ai detergenti, ai saponi, ecc…) perché purtroppo in tantissimi di loro che troviamo in commercio contengono petrolati, parabeni, siliconi e formaldeide, ecc…

Alcune di queste sostanze chimiche creano un film occlusivo sulla pelle che a lungo andare genera un effetto tappo che rende la pelle asfittica e sporca. In tali condizioni l’epidermide non riesce ad assimilare facilmente quegli ingredienti attivi che possono pur essere presenti nel prodotto. Altre sostanze inquinano l’ambiente, ad esempio alcuni siliconi, in alte concentrazioni, danneggiano l’ecosistema acquatico (il Cyclomethicone e il Cyclopentasiloxane).

Gli ingredienti di un prodotto cosmetico sono elencati in ordine decrescente di concentrazione al momento della loro incorporazione, quindi al primo posto si indica l’ingrediente contenuto in percentuale più alta (generalmente l’acqua), poi a seguire gli altri ingredienti, fino a quelli contenuti in percentuale più bassa; alla fine dell’elenco di solito ci sono le sostanze coloranti indicate con sigle che iniziano con CI (Color Index) seguito da 5 cifre.

Tabella INCI delle sostanze dannose più comuni

Le sostanze hanno sempre il nome in inglese se di origine chimica o in latino se di origine botanica:

      • Alcohol (quando è uno dei primi quattro ingredienti della lista)
      • Ammonium Lauryl Sulfate
      • Diethanolamine (Dea)
      • Dimethicone
      • Formaldehyde
      • Lanolin
      • Mineral Oil
      • Parabens (methylparaben, propylparaben, per esempio)
      • Petroleum
      • Polyethelyne Glycol (anche chiamato PEG/polyethelyne, o polyoxyethelyne)
      • Propylene Glycol
      • Sodium Chloride
      • S. Laureth Sulfate
      • S. Lauryl Sulfate (SlS)
      • Synthetic Colors (spesso FD&C o D&C seguito da un colore e un numero)
      • Synthetic Fragrance o Parfum
      • Triethanolamine (Tea)
      • Triclosan: utilizzato come antibatterico è un allergenico vietato negli USA, è molto stabile e può restare a lungo sia nell’organismo che nell’ambiente e dagli studi emerge che in realtà  aumenterebbe il numero dei batteri in grado di sopravvivere agli antibiotici .

LE TIPOLOGIE DI SOSTANZE CHIMICHE

Parabeni

I parabeni, sono una classe di composti organici aromatici, utilizzati come conservanti nell’industria cosmetica, farmaceutica e alimentare per le loro proprietà battericide e fungicide. I parabeni penetrano nella pelle e nei tessuti corporei senza il passaggio attraverso il processo digestivo, per cui queste sostanze permangono intatte all’interno del tessuto; è stato constatato che dopo la loro applicazione possono essere rintracciati nel sangue e sebbene nel mondo scientifico non ci sia ancora concordanza sulla loro nocività è forse più opportuno non rischiare visto che ne va della nostra salute. I principali parabeni che si possono trovare nelle formulazioni in commercio sono: methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben, e benzylparaben.

Siliconi

Sono composti che non si trovano in natura, a base di silicio. Hanno proprietà idrorepellenti, antistatiche e duttili e capacità di resistenza alle alte temperature e al tempo, e per questo sono largamente impiegate nei prodotti cosmetici. Generalmente, il loro nome termina con –thicone, -one, -ane. Quelli che si possono trovare più frequentemente sono il dimethicone, l’amodimethicone, il cyclomethicone, il cyclopentasiloxane e tutte le sostanze terminanti con –siloxane o –silanol. Altro silicone sintetico è il Poliquaternium-80, non biodegradabile.

Petrolati

Il petrolato, o vaselina o gel di petrolio, è una gelatina ottenuta dal petrolio per raffinazione. Si produce a partire dai residui della distillazione del petrolio rimasti dopo la totale evaporazione dell’olio. I cosmetici con petrolati creano una barriera tra l’ambiente esterno e la pelle. Sono agenti filmanti che offrono una sensazione di levigatezza alla cute. Inoltre, sono utilizzati per il loro effetto emolliente. Queste sostanze provocano, nel tempo, una proliferazione della fauna batterica nel tessuto epiteliale, riducendo l’equilibrio microbiologico. I petrolati si riconoscono nell’INCI con questi nomi: Mineral Oil, Paraffinum Liquidum, Petrolatum, Propylene glycol, Isopropyl, Vaselina, Cera microcristallina.

SLES e SLS

Il Sodium Laureth Sulfate (SLES) e il Sodium Lauryl Sulfate (SLS) sono i tensioattivi con  il compito di “sciogliere” lo sporco grasso, che producono la schiuma e ci trasmettono la sensazione di deterso, ma sono molto inquinanti. Possono derivare da materie prime vegetali (olio di palma, di colza, …), ma sono poi comunque sottoposti a un processo chimico. Sono due prodotti piuttosto aggressivi, perché insieme allo sporco tendono a “lavare via” anche buona parte dello strato lipidico di protezione della pelle.

PEG

Sono composti sintetici, di derivazione petrolifera (quindi molto inquinanti). Vengono inseriti nei cosmetici emulsionanti per mescolare l’acqua con le sostanze grasse/oleose che in natura non legano. L’effetto emolliente e umettante tipico delle creme che contengono queste sostanze è effimero e momentaneo, poiché non avviene una vera idratazione e nasconde lo stato reale dell’epidermide. Comportano difficoltà da parte del derma di assorbire le sostanze nutritive e i liquidi. Esempi di PEG sono Polyethelyne Glycol o polyethelyne o polyoxyethelyne.

Scelta consapevole

Decidere di optare per i prodotti cosmetici naturali di alta qualità per il proprio acquisto significa avere cura della nostra salute e avere a cuore l’ambiente, rispettandolo consumando prodotti privi di sostanze inquinanti ed ecosostenibili.

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